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  • Gli ecosistemi nei quali siamo immersi sono plasmati da forze e processi invisibili che determinano impatti e trasformazioni all’interno di luoghi e comunità umane e non umane. I suoni e i segnali, le vibrazioni, i flussi dei corpi rivelano l’interconnettività ontologica e relazionale tra materiale e immateriale, corporeo e incorporeo.

    Essi costituiscono i nodi di un movimento incessante a partire dal quale materia ed energia per-formano il mondo attraverso i corpi e gli oggetti. Al tempo stesso, essi evidenziano la sedimentazione complessa e stratificata dei processi di appropriazione, industrializzazione e mutamento nascosti nell’ambiente che definiscono gli assemblaggi tra artificiale e naturale nell’epoca attuale, recentemente definita da Marco Armiero come “Wasteocene” (“era degli scarti”).

    A partire da una serie di temi sviluppati dalla teoria critica recente, che mirano a evidenziare la presenza in tutte le sue forme dei flussi energetici all’interno dei processi artistici (Douglas Kahn), l’edizione 2022 di Liminaria / Interferenze si propone di aprire uno spazio critico e performativo in cui ripensare alle potenzialità dell’arte di indagare le infinite manifestazioni dell’energia, intesa come complesso di forze invisibili che sovrintendono alle trasformazioni della materia.

    Tra i temi specifici di questa analisi, vi sarà il ruolo dei territori remoti, marginali e rurali nella costruzione, anche attraverso la pratica della creazione di immaginari futuri, di possibili scenari altri di governance delle politiche energetiche definite in senso collettivo. Comunità locali, esperti, artisti e curatori si interrogheranno insieme su questi temi, sperimentando una forma ibrida di co-curatela, a stretto contatto con il territorio e con chi lo abita o lo attraversa.